Violenza sulle donne

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Si chiama Elina Chauvet l’artista messicana che ha creato l’installazione con le scarpe rosse, presto diventate in Italia ed in tutto il mondo simbolo della protesta contro la violenza sulle donne.
 
Nel loro significato iniziale, le scarpe vuote rappresentavano un messaggio di protesta e solidarietà, una marcia di scarpe vuote volta a sensibilizzare una situazione sociale assurda dove la donna viene ridotta ad essere senza diritti né dignità, abusata ed uccisa da criminali narcotrafficanti e schiavisti sotto l’occhio impotente ed omertoso dello Stato e della Polizia.
 
Dal Messico all’Italia le Zapatos Rojos sono diventate simbolo globale della protesta contro il femminicidio con innumerevoli installazioni, acquisendo un significato che di volta in volta è stato radicato e reinterpretato nella situazione del luogo e della società nel quale veniva realizzato.
 
Con quest’opera realizzata e posta nei giardini degli Stabilimenti FATRO si è voluto dare vita ad una installazione di scarpette rosse appoggiate su un vetro infranto, sopra ad una grossa pietra.
Sono 10 paia di scarpe realizzate completamente a mano in ceramica smaltata. Le scarpe, tutte caratterizzate da un rosso smagliante e tutte diverse fra loro, si riflettono sullo specchio assieme al cielo, e allo stesso tempo rimangono vincolate, quasi prigioniere, della pietra sulla quale sono appoggiate. Tese fra cielo e terra, fra lo slancio vitale e la fatica quotidiana dello stesso vivere.
 
I 10 modelli di scarpe sono stati realizzati immaginando 10 vite diverse, immaginando vite tribolate e vite luminose, immaginando il lavoro, l’arte, la danza, l’oppressione, l’amore, la fantasia, il dolore, la speranza.
Alcune sono scarpe povere, scarpe di chi è stata sulla strada, di chi ha vissuto l'abbandono, di chi ha subito violenza, di chi non c'è più. Altre sono scarpe piene di sogno, di estro, di bellezza, di passione. Tutte, però, specchiano la propria immagine in un vetro rotto.
 
Dietro ad ogni scarpa c'è una storia, e dietro ad ogni storia ci sono state violenze, abusi e comportamenti di una società che ancora oggi è incapace di opporsi a tutte le ingiustizie perpetrate verso le donne.

Intorno all'Opera è stata inserita una poesia in rilievo di Alda Merini:

Siamo state
amate e odiate,
adorate e rinnegate,
baciate e uccise,
solo perchè donne.
 

L'Opera è stata realizzata per FATRO dall'artista Giuliano Melioli
ditta Tarsie sas di Reggio Emilia

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